Chi è stato il più grande atleta italiano tutti i tempi? La discussione riguarda pochi campioni ed uno di questi è senz’altro Pietro Mennea. Non soltanto per le vittorie nei suoi 200 metri ed in altre gare dell’atletica, ma per essere rimasto ancora oggi un’icona pop, più grande del suo stesso sport, nonostante si sia ritirato dall’agonismo nel 1988 e sia morto nel 2013.
In fondo il vero grande record di Mennea è proprio questa sua eternità. Ma chi è stato davvero Pietro Mennea?
Pietro Mennea: biografia
Mennea nasce a Barletta il 28 giugno 1952, figlio di un sarto e di una casalinga, e fin dall’infanzia mette in mostra straordinarie doti di velocità.
Appassionato di calcio, a scuola (studia ragioneria) viene indirizzato verso l’atletica, che rappresenterà gran parte della sua vita anche se non tutta. Allenamenti e gare ai massimi livelli, in gran parte sotto la guida del professor Carlo Vittori, non gli impediscono di conseguire quattro lauree e poi di lanciarsi in molteplici attività: imprenditore, docente universitario, avvocato, commercialista e anche politico, eurodeputato dal 1999 al 2004 eletto con I Democratici di Romano Prodi.
Pochi e quasi tutti falliti i tentativi nella politica sportiva: il sistema lo respingerà sempre.
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Pietro Mennea: palmares
Mennea ha vinto tutto ciò che un atleta poteva vincere ai suoi tempi, perché bisogna ricordare che i Mondiali esistono soltanto dal 1983, quando lui aveva già 31 anni e che gli Europei erano a cadenza quadriennale e non biennale.
Alle Olimpiadi Mennea ha conquistato una medaglia d’oro nei 200 metri (a Mosca 1980) e due medaglie di bronzo, nei 200 (Monaco 1972) e nella staffetta 4×400 (Mosca 1980) insieme a Malinverni, Zuliani e Tozzi.
Ai Mondiali, gli unici a cui ha partecipato, quelli di Helsinki 1983, una medaglia d’argento nella staffetta 4×100 (insieme a Tilli, Simionato e Pavoni) e una nei 200 metri. Agli Europei 3 medaglie d’oro (200 metri a Roma 1974 e Praga 1978, 100 metri a Praga 1978), 2 d’argento (100 metri e staffetta 4×100 insieme a Guerini, Oliosi e Benedetti) e una di bronzo a Helsinki 1971 insieme a Guerini, Abeti e Preatoni.
Tantissime le medaglie anche alle Universiadi (5 d’oro e 2 di bronzo) e ai Giochi del Mediterraneo (8 ori e 2 argenti), pesante l’argento nei 200 metri nella ora defunta Coppa del Mondo, nel 1977.
Tutte le vittorie di Mennea
Le medaglie di Pietro Mennea | Oro | Argento | Bronzo |
Olimpiadi | 1 | 2 | |
Campionati mondiali | 1 | 1 | |
Campionati europei | 3 | 2 | 1 |
Giochi del Mediterraneo | 8 | 2 | |
Universiadi | 5 | 2 | |
Campionati italiani | 15 |
Pietro Mennea: i record
Nell’atletica i tempi ottenuti in epoche diverse sono difficili da confrontare, da tanto che sono migliorate scarpe e piste, senza contare la medicina sportiva e tutto il resto.
Questo non toglie che i record di Mennea sarebbero tempi importanti ancora oggi. A partire dal record mondiale dei 200 metri, il 19’’72 ottenuto nel 1979 alle Universiadi di Città del Messico, che sarebbe rimasto record mondiale per 17 anni, fino al 19’’66 di Michael Johnson nel 1996, e che tuttora è record europeo (ed ovviamente italiano).
Importante anche il record europeo dei 100 metri, il 10’’01 sempre delle Universiadi 1979, battuto 5 anni dopo da Marian Woronin con 10’’00 e rimasto record italiano fino al 9’’99 di Filippo Tortu nel 2018.
Longevo, 27 anni, anche il record italiano nella 4×100, il 38’’37 dei Mondiali di Helsinki. Per un anno anche primatista italiano nella 4×400, con il 3’03’’5 di Mosca 1980.
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Pietro Mennea: i grandi avversari
Mennea ha avuto una carriera lunghissima, per gli standard dell’atletica, ed è per questo che i suoi avversari principali sono cambiati tante volte.
Nei 200 metri, la sua gara, i più importanti sono stati il sovietico (poi ucraino) Valery Borzov, il giamaicano Don Quarrie e il britannico Allan Wells, ma ancora competitivo era nell’epoca dell’ascesa di Carl Lewis.
Pietro Mennea: i ritiri
Pietro Mennea si è ritirato dall’atletica agonistica tre volte. La prima all’inizio del 1981, pochi mesi dopo l’oro olimpico di Mosca: saltò la Coppa del Mondo di Roma ma poi si pentì della decisione, tornando in staffetta già agli Europei del 1982.
La seconda nel 1984, dopo le Olimpiadi di Los Angeles. La terza e definitiva nel 1988 dopo quelle di Seul, a 36 anni, in seguito ad un rientro in tono minore.
Pietro Mennea: causa della morte
Mennea è morto a Roma il 21 marzo 2013, circa 3 mesi prima (era nato il 28 giugno 1952) di compiere 61 anni. La causa della morte un tumore al pancreas, di cui erano informati pochissimi suoi amici.
Pietro Mennea: il film
Innumerevoli i documentari riguardanti Mennea, ma un film vero e proprio sulla sua vita non è mai stato girato.
La cosa che più si avvicina a un film è Pietro Mennea – La freccia del Sud, miniserie televisiva della RAI trasmessa nel 2015, regia di Ricky Tognazzi e Mennea interpretato da Michele Riondino.
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