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In base a cosa un tennista è più avanti o indietro rispetto ad un altro nel ranking ATP?

Domanda che vale anche per le tenniste e la WTA… Abituati come siamo ad avere ogni lunedì classifiche aggiornate spesso perdiamo di vista i parametri in base a cui vengono stilate. Che sono cambiati più volta nel corso degli anni, sposando sempre di più la filosofia dei migliori risultati su un numero significativo di tornei invece di quella del livello medio.

Certo è che contano soltanto vittorie e piazzamenti, a prescindere dagli avversari incontrati, quindi senza bonus di alcun tipo. Un meccanismo che quindi potrebbe essere migliorato.

 Come vengono assegnati i punti ATP

Come viene stabilito dunque il ranking ATP?

Le regole in vigore dal 2023 dicono che per ogni giocatore la classifica si basa sul totale dei punti accumulati in 20 tornei delle precedenti 52 settimane. I 20 tornei sono i 4 dello Slam, le ATP Finals (ovviamente se si è partecipato, vale solo per i primi 8 del ranking o eventuali subentranti), gli 8 tornei ATP Masters 1000 obbligatori e i migliori 7 risultati negli altri tornei disputati fra tornei ATP Masters 1000 non obbligatori, ATP 500, ATP 250, ATP Challenger, Futures, eccetera, tutto sempre riferito alle precedenti 52 settimane salvo eccezioni in casi particolarissimi (ad esempio il cosiddetto ranking protetto in caso di infortuni).

Nella sostanza per migliorare il proprio punteggio bisogna fare meglio che nella corrispondente settimana dell’anno precedente, con i suoi punti che ‘scadono’ e che devono quindi essere sostituiti da punti più freschi.

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Come viene determinato il ranking ATP

Aumentare i propri punti ATP non significa necessariamente migliorare nel ranking, perché magari qualcuno di quelli più avanti si è ulteriormente migliorato, ma in linea di massima è così. Bisogna poi tenere conto di alcune situazioni particolari, come quella del Masters 1000 di Monte Carlo.

Che non è obbligatorio dal 2009, però se un giocatore sceglie di andarci il suo risultato viene conteggiato e il suo quarto miglior risultato in un evento ATP 500 viene ignorato (rimangono i suoi tre migliori risultati ATP 500). Per ogni torneo del Grande Slam o ATP Masters 1000 obbligatorio per il quale un giocatore non è nel main draw direttamente, per ranking (al di là del fatto che possa arrivarci passando dalle qualificazioni), il numero dei suoi risultati di tutti gli altri tornei ammissibili nel periodo di classifica che contano per la sua classifica è aumentato di uno.

Importante è sapere che una volta che un giocatore viene accettato nel tabellone principale di un torneo del Grande Slam o di un torneo ATP Masters 1000 il suo risultato in questo torneo conta per la sua classifica, indipendentemente dalla sua partecipazione.

Il ritiro di un giocatore da un evento ATP 500 comporta invece uno zero punti incluso tra i suoi migliori quattro risultati. Ulteriori ritiri non consecutivi comportano l’assegnazione di uno zero punti in sostituzione del successivo miglior risultato positivo per ogni ulteriore ritiro: si capisce quindi come mai i ritiri non avvengano mai a cuor leggero, come vuole il luogo comune.

Punteggi massimi ATP

Qual è il massimo numero di punti ATP che è possibile conquistare in una stagione?

Vincere uno Slam porta a guadagnare 2000 punti, vincere le ATP Finals 1500, vincere un Masters 1000 appunto 1000 (del resto si chiama così per questo) e vincere un ATP 500 ovviamente 500.

Con le regole attuali un giocatore che fra i suoi 20 risultati da prendere in considerazione avesse 4 vittorie Slam, 9 nei Masters 1000 (quindi giocando Monte Carlo), 6 negli ATP 500 e quella nelle ATP Finals avrebbe al massimo 21.500 punti: ecco, questo è il punteggio della stagione perfetta. Nessuno ci è mai nemmeno vicino, ma nel 2016 con 16.950 punti Novak Djokovic non ci è andato lontano.

 I punteggi nei tornei ATP

Tipo di torneo Vincitore Finale Semifinali

 

Quarti Ottavi R32 R64 R128 Qualificati
Slam 2000 1300 800 400 200 100 50 10 30
ATP Finals 1500 (al massimo, 900 al minimo) Da 400 a 1000 200 punti per ogni match del girone vinto
Masters 1000 1000 650 400 200 100 40 Da 10 a 30 10 Da 20 a 30
ATP 500 500 330 200 100 50 25 Da 16 a 25
ATP 250 250 165 100 50 25 13 8

Come funziona il ranking WTA

Per le donne funziona più o meno come per gli uomini, anche la classifica WTA infatti si basa su un sistema cumulativo che dura 52 settimane.

Qualche piccola differenza comunque c’è, visto che la classifica di una giocatrice, parlando soltanto di singolari, è determinata dai risultati ottenuti in un massimo di 18 tornei di singolare.

Si prendono in considerazione prima di tutto i punti guadagnati nei 4 tornei dello Slam Slam, quelli dei 4 tornei Premier Mandatory e quelli delle WTA Finals. Poi i migliori punteggi negli altri, sempre nell’arco delle 52 settimane precedenti. Per comparire nella classifica WTA le tenniste devono ottenere punti di classifica in almeno tre tornei, oppure un minimo di 10 punti in singolare.

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