La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
A Roma, sponda giallorossa, in questi giorni si parlava di Maurizio Sarri come possibile sostituto in panchina di Paulo Fonseca, con cui i giallorossi hanno da poco annunciato la separazione ufficiale a fine stagione.
A sorpresa però, la proprietà americana dei Friedkin ha annunciato Josè Mourinho come nuovo tecnico della Roma a partire dalla prossima stagione, accordo che unirà le parti fino al 2024, se le cose andranno come tutti si aspettano nella capitale.
Josè Mourinho arriva dall’esonero di qualche settimana fa al Tottenham, allontanamento che ha fatto seguito a quello del Manchester United di tre anni fa, esoneri che cominciavano a far pensare che il tecnico portoghese si fosse lasciato il meglio alle spalle, e sarebbe andato incontro o a un declino da tecnico, o a un futuro da opinionista televisivo.
La Roma però si è fatta avanti con un progetto ambizioso, e Mou, che solo qualche giorno fa aveva lanciato qualche messaggio criptato dichiarando alla stampa che sarebbe tornato in Italia volentieri ad allenare anche una squadra che non fosse la sua amata Inter, ha accettato volentieri la corte giallorossa.
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I successi di Mou in panchina
Mourinho si fa conoscere a livello internazionale nel 2002/03, quando conduce il Porto alla vittoria in Coppa UEFA in finale a Siviglia contro il Celtic.
Nella stessa stagione, e in quella seguente, Mou guida il Porto anche alla vittoria di due campionati consecutivi e a una Coppa del Portogallo, ma nella stagione 2003-04 arriva la consacrazione definitiva, con la vittoria dei lusitani in Champions League a Gelsenkirchen in finale contro il Monaco (3-0).
A questo punto per Mou si aprono le porte della Premier League, dove il tecnico portoghese vince i titoli nazionali con il Chelsea nel 2004/05 e 2006/07, e poi al suo ritorno sulla panchina Blues nel 2014/15.
E’ con l’Inter però che il tecnico portoghese diventa una figura iconica anche da noi. Arriva nella stagione 2008/09 per sostituire Roberto Mancini fresco di scudetto, e vince subito un altro campionato con i nerazzurri, ma la consacrazione arriverà nella stagione 2009/10, con il Triplete nerazzurro e la prima Champions League in bacheca per l’Inter dopo 45 anni di attesa.
Se ne va da Milano da trionfatore e lasciando i tifosi in lacrime, e a Madrid con il Real incendierà la sua rivalità con Pep Guardiola.
La parentesi con i blancos però non poterà particolari successi- una Liga, una Copa del Rey e una Supercoppa di Spagna- ma su Mou peserà l’eliminazione nella semifinale di Champions del 2011 con il Barcellona, e non aver comunque portato i blancos ai successi europei.
Le ultime esperienze con Manchester United e Tottenham sono state molto più tormentate, anche se con i Red Devils sono arrivati una Coppa di Lega e l’Europa League nella stagione 2016/17.
Cosa si aspetta la Roma da Mourinho
Mourinho a Roma schiererà i giallorossi con il suo usuale 4-2-3-1. Squadra ben coperta e pronta alle ripartenze, con molta attenzione alle fasce laterali, e sfruttando al massimo le ripartenze, anche grazie ad alcuni elementi che si troverà già in rosa nella capitale.
Più che da un punto di vista tattico però, i Friedkin sperano in un balzo in avanti da un punto di vista della mentalità, sfruttando l’onda di un tecnico vincente, in grado di attirare spesso l’attenzione su di sé per togliere pressione alla squadra.
Mou cercherà di far meglio di Helenio Herrera, che arrivò a Roma dopo i successi della “Grande Inter” nel 1968, ma nella capitale in 4 stagioni non andò mai più su del sesto posto, anche se vinse la Coppa Italia subito nella prima stagione (1968/69).
Con l’arrivo di Mourinho, sono già girate voci di un possibile ritorno in società di Francesco Totti e Daniele De Rossi con ruoli simili a quello di Paolo Maldini nel Milan. Per ora però la società ha tutto un progetto ben più grande da organizzare a condividere con Mou, prima di pensare al ritorno a casa di qualche “figliol prodigo”.