Come, in questa situazione di caos e di grande confusione, possiamo tornare a parlare di calcio?
Solo venerdì scorso il calcio internazionale si è fermato in tutto il mondo. Lunedì scorso poi è diventato chiaro che questa crisi rischia di protrarsi per un lungo tempo. Anche nelle proiezioni più ottimistiche non raggiungerà il suo apice prima dei prossimi 3 mesi. Molti nel calcio, ad esempio, insistono sulla necessità di ripartire quanto prima o affermano, con una incredibile sicurezza, come l'estate possa essere il periodo migliore per finire i tornei. Ma tutto questo, per il momento, appare quantomeno prematuro. Data la gravità della crisi, in alcuni momenti può sembrare anche un’analisi troppo frettolosa.
Vecchie abitudini o ragionamenti purtroppo sono radicati anche nel grande pubblico. È difficile infatti rinunciare a determinati schemi di pensiero. Cosa significherebbem ad esempio, per il Liverpool FC (leader provvisorio in classifica in Premier League)? Chi “firmerà” per il Manchester City (magari al termine della stagione, ndr)? Ormai è tutto irrilevante. Fino a quando non sarà compresa la piena gravità della crisi; ma soprattutto fino a quando non ci saranno prove certe di quando sarà possibile ricominciare a giocare, speculare su ciò che questo può significare, o su come questa emergenza possa essere risolta, non ha sinceramente senso.
Ciò che è chiaro è che c'è una volontà delle istituzioni sportive, ove possibile, di completare la stagione 2019-2020. Sia dal punto di vista dell'integirtà sportiva di base, sia per evitare eventuali azioni legali. Immaginate quanto perderebbe il Leeds o il West Bromwich Albion (WBA), rispettivamente 1° e 2° in Championship (seconda divisione del calcio britannico), se la stagione fosse semplicemente finita adesso. A questi club non si può negare solo la promozione nella massima serie, ma anche i ricavi della English Premier League. Immaginate come si sentirebbe il Liverpool, dopo aver perso solo 5 punti in 29 partite in questa stagione, scoprendo, alla fine, che tutto questo non potrebbe bastare (in caso di annullamento della stagione) ponendo la parola fine ad un “sogno” (la conquista della EPL) che manca ormai da 30 anni (i “Reds” hanno vinto il campionato l’ultima volta nel lontano 1990, ndr).
Fair and reasonable?
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— ESPN UK (@ESPNUK) March 14, 2020
Una piccola speculazione è inevitabile. Se i restanti 9 turni di campionato (oltre al recupero di altre 4 partite di un turno precedente) possono essere giocate a giugno o luglio, tutto si risolverà nel meglio. Se si giocherà nei mesi successivi, allora potrebbe essere che l'inizio della prossima stagione debba essere rinviato, o la nuova stagione “ridotta”, sia attraverso la sospensione della “Coppa Carabao” o, forse, giocando effettivamente solo una mezza stagione: ovvero ogni squadra giocherebbe con le altre una sola volta.
O forse potrebbe essere introdotta la formula dei "PlayOff", per certi versi angosciante, e con inevitabili effetti economici dovendo determinare chi sale e chi scende. Il Liverpool, almeno, è abbastanza avanti in classifica (82 punti in classifica e 27 punti sulla seconda). Nessuno potrebbe seriamente protestare se venisse assegnato il titolo anticipatamente. O forse la soluzione migliore è quella suggerita, in Italia, di abbandonare del tutto la stagione 2020-21 per completare il campionato 2019-2020. Al massimo una Coppa d'Inghilterra se il tempo a disposizione lo dovesse consentire.
Ma anche con questi suggerimenti vi sono problemi importanti da risolvere. Se le competizioni fossero ridotte o sospese, gli sponsor e i detentori dei diritti televisivi dovrebbero essere compensati per il non regolare svolgimento del campionato. Se sono previste meno gare, vi sono anche meno opportunità per i club di generare le entrate necessarie per pagare i calciatori. Questo è il principale punto di criticità, dato che i contratti scadono in tutti i Paesi il prossimo 30 giugno 2020. Presumibilmente non sarebbe difficile introdurre una “legislazione di emergenza” per estendere di 6 mesi tutti gli accordi che scadono a giugno, ma molti club potrebbero non essere in grado di permetterselo (economicanente parlando).
E poi c'è la dimensione internazionale. Ciò che potrebbe essere possibile in Inghilterra potrebbe non accadere anche in Francia, in Italia o in Spagna. Parte del lavoro della Uefa, nei prossimi mesi, sarà quello di cercare di stabilire un collegamento tra i vari campionati per cercare di garantire almeno una sorta di uniformità di “approccio”. Non aiuta nessuno infatti se si arriva alle festività natalizie con la Premier League ancora coinvolta nel campionato 2019-20, mentre altrove il 2020-21 potrebbe essere già a metà strada.
Ma per ora niente conta veramente molto. Sia che il Liverpool finisca per vincere il titolo o che gli sia stato assegnato o meno (per annullamento della stagione). I “Reds” infatti per 3/4 della stagione hanno giocato un calcio brillante che non sarà comunque dimenticato. Anche nella loro eliminazione dalla Uefa Champions League sono stati combattivi (perdendo per mano dell’Atlético Madrid).