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L'Italia di Mancini ha dato spettacolo finora in questi Europei.

Al pari di Belgio e Olanda, gli Azzurri sono gli unici ad aver concluso a punteggio  il proprio girone, e nessuna delle grandi avversarie che devono ancora concludere la prima fase (Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Portogallo) potrà concludere il girone con un en plein di vittorie.

Ora Mancini si prepara ad affrontare l'Austria sabato sera a Londra, ma andando ad analizzare gli Azzurri reparto per reparto, troviamo una squadra completa, con alternative in tutti i reparti.

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La difesa

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Storicamente le grandi nazionali azzurre del passato hanno sempre basato la loro forza sulla difesa. La nazionale di Bearzot del 1982 e quella di Lippi del 2006 ne sono l'esempio più fulgido, e anche quella di Mancini non è da meno.

La nazionale italiana che sta partecipando agli Europei non subisce gol da 11 partite consecutive, ed è vicinissima a quella di Valcareggi, che dal 1972 al 1974 non subì gol per 12 partite consecutive. Un record ora a portata di mano.

Centralmente l'Italia è blindata con Bonucci e Chiellini, ma anche Acerbi e Bastoni sono ottime alternative come centrali, e sulle fasce le opzioni abbondano. A destra è partito Florenzi, sostituito poi da Di Lorenzo e Toloi, mentre a sinistra Emerson Palmieri è il sostituto naturale di Spinazzola, anche se l'italo-brasiliano è decisamente meno offensivo rispetto al romanista.

 

Il centrocampo

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A centrocampo è dove c'è stato il vero e proprio salto di qualità.

L'Italia ora palleggia che è un piacere, grazie alla qualità di Jorginho e Verratti, con il secondo che è stato sostituito più che egregiamente nelle prime due partite da Locatelli (due gol per lui con la Svizzera), e alla disponibilità anche di Pessina, in gol contro il Galles.

L'Italia poi spinge decisamente a destra, dove è essenziale il lavoro di "assaltatore"di Barella, che in nazionale sta replicando la sua splendida stagione all'Inter.

 

L'attacco

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L'attacco doveva essere il nostro punto debole, ma per ora è andata diversamente.

Sette gol in tre partite, e tantissime occasioni create dall'attacco azzurro. Immobile ha già realizzato due reti, ma è dalla fasce con Insigne e Berardi che sono arrivate le cose migliori, dando merito anche a Chiesa e Bernardeschi che non hanno sfigurato contro il Galles.

I dribbling di Insigne e la capacità di Berardi di saltare l'uomo e crossare al centro, potranno essere importanti anche con attaccanti come Belotti o Raspadori, ma è tutto l'attacco che, supportato dal centrocampo, tiene sempre in costante apprensione gli avversari.

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