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Italia 82

L’11 luglio è una data particolare per la storia della nazionale di calcio.

Solo un anno fa, l’11 luglio 2021, l’Italia di Roberto Mancini si laureava campione d’Europa battendo l’Inghilterra ai rigori a Wembley, e portando a casa un titolo forse insperato alla vigilia.

Quarant’anni fa oggi però, l’Italia portava a casa anche un titolo di Campione del Mondo, con gli Azzurri di Bearzot capaci di battere Argentina e Brasile, e poi vincere il titolo in finale contro la Germania Ovest.

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La prima fase al Mundial ’82 e le critiche agli Azzurri

Dopo l’ottimo Mondiale ad Argentina ’78, e il quarto posto finale, l’Italia di Bearzot era arrivata in Spagna nel 1982 portandosi dietro tantissime critiche.

Gli Europei organizzati in casa nel 1980 erano stati un flop, e nello stesso anno era esploso anche il Calcioscommesse, che aveva colpito duramente il nostro movimento calcistico.

Dopo le prime tre partite nel girone giocate a Vigo, gli Azzurri avevano ottenuto tre deludenti pareggi contro Polonia, Perù e Camerun, ed erano riusciti a passare il turno solo grazie alla differenza reti favorevole nei confronti dei camerunesi.

Le critiche di stampa e tifosi si sprecarono, anche perché alle viste c’era un girone di secondo turno (che in quel Mondiale come nel 1974 e 1978 sostitutiva gli ottavi e i quarti) contro Argentina- campione del mondo in carica- e Brasile- una delle squadre più forti di sempre- che lasciava poche speranze agli Azzurri.

 

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Le vittorie contro Argentina e Brasile

Al Sarrià di Barcellona- stadio che oggi non esiste nemmeno più, ma che tutti gli italiani ricordano molto bene- l’Italia cominciò a rinascere. La vittoria sull’Argentina, firmata da Cabrini e Tardelli, ci dava un po’ più di fiducia, ma Paolo Rossi non riusciva ad uscire dal lungo letargo, e anche contro gli argentini fu il peggiore in campo.

Il Brasile dei fenomeni sconfisse l’Argentina di un giovane Maradona per 3-1, così che il pareggio sarebbe bastato ai brasiliani contro l’Italia per passare il turno nell’ultima partita del girone.

Il 5 luglio 1982 si scatenò però Paolo Rossi, che divenne “Pablito”, e rifilò 3 gol ai brasiliani. L’Italia passò incredibilmente in semifinale, e qui ritrovò la Polonia, ma stavolta gli Azzurri avevano un Paolo Rossi in più, e fu ancora il Pablito nazionale con una doppietta a traghettarci alla finale di Madrid.

 

La finale dell’11 luglio 1982

Gli Azzurri arrivarono alla finale senza Antognoni, che si era infortunato nella partita contro il Brasile, e dopo 7 minuti di gioco si fece male Graziani, sostituito da Altobelli.

Nel primo tempo l’Italia sbagliò un rigore con Cabrini, e a quel punto sembrarono venire a mancare le certezze delle ultime partite.

La squadra di Bearzot ormai però aveva recuperato la compattezza di Argentina ’78, e i gol di Rossi, Tardelli e Altobelli, permisero all’Italia di schiantare la Germania Ovest, e portarsi a casa il terzo titolo mondiale della storia.

Tutte le critiche della prima fase, divennero improvvisamente elogi, e l’Italia del 1982 ancora oggi viene celebrata come una delle più belle vittorie sportive di sempre, una vittoria che unì un Paese che usciva diviso dagli anni del terrorismo, e che ora si trovava unito in piazza a festeggiare.

 

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