Sabato 10 aprile si giocherà un a che potrebbe decidere la Liga 2020/21- ma attenzione, perché quest’anno c’è l’Atletico Madrid di Simeone come terzo incomodo- e dopo aver analizzato i migliori 11 di sempre del Real Madrid, oggi tocca al Barcellona.
Anche qui purtroppo abbiamo dovuto fare dei tagli eccellenti e vedrete una formazione leggermente- ma proprio leggermente- sbilanciata.
Che spettacolo sarebbe però poter vedere questo Barcellona sul campo?
La miglior formazione di sempre del Barcellona:
La difesa
Come fatto con il Real Madrid, schieriamo anche il nostro Barcellona dei sogni con il 3-4-3, in modo da dare più spazio ai tanti campioni che hanno vestito il blaugrana a centrocampo e in attacco.
In porta vogliamo schierare Antoni Ramallets, primo grande portiere della storia del Barcellona. Vincitore per 5 anni del premo Zamora- che viene assegnato ogni anno in Spagna al miglior portiere- fu lui a difendere la porta dei catalani nella prima finale di Coppa dei Campioni nel 1961, quella persa contro il fortissimo Benfica della Pantera Nera Eusebio.
Fra i difensori non può mancare Puyol, simbolo del catalanismo e baluardo della difesa del Barcellona di Guardiola. Un altro paladino dell’indipendentismo catalano è Piquè, che dopo essere stato in gioventù in Inghilterra al Manchester United, è tornato quasi subito in Catalogna, per vincere tutto con il Barcellona del tiki taka e la Spagna campione d’Europa e del Mondo. Completiamo il reparto con Ronald Koeman, il difensore centrale olandese del Barcellona di Cruijff, che decise con un calcio di punizione nei supplementari la finale di Coppa Campioni del 1992 con la Sampdoria a Wembley, la prima in assoluto per i blaugrana.
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Il centrocampo
Il centrocampo del nostro Barcellona sarà pure sbilanciato verso l’attacco, ma ha dei nomi da far paura.
Cominciamo dal duo che ha fatto le fortune del Barca di Guardiola: Xavi e Iniesta. Due fra i centrocampisti più forti di sempre, maestri nel tiki taka, due giocatori in grado di nascondere la palla agli avversari, e mentre Xavi è stato la mente del Barcellona plurivittorioso nell’ultimo decennio, Iniesta è stato anche il braccio, e un suo gol ha deciso anche la finale mondiale fra la Spagna e l’Olanda nel 2010.
Poi due campioni assoluti nella storia del calcio: Diego Armando Maradona e Johan Cruijff.
Il Pibe passò da Barcellona ancora molto giovane (1982/83 e 1983/84), e in Liga furono più i calci presi che i trofei conquistati da Maradona, ma ebbe lampi di classe che ancora oggi vengono ricordati dai tifosi culès.
Cruijff si appassionò da subito alla causa catalana, battezzò il figlio con il nome Jordi, quando in Spagna c’era ancora il franchismo e non era possibile utilizzare nomi “regionali”, così che Johan tornò in Olanda proprio per battezzare il giovane Cruijff con quel nome.
Sul campo, Cruijff riportò il titolo di Liga a Barcellona nel 1974, e poi fu l’allenatore che cambiò la mentalità della squadra alla fine degli anni Ottanta.
L’attacco
Anche in attacco, tantissima qualità.
Partiamo coni l centravanti, Samuel Eto’ò, che a Barcellona vinse da protagonista le Champions 2006 e 2009, prima di essere rimpianto da tutti per la sua partenza verso l’Italia, e l’Inter di Mourinho nel 2009- a Milano vinse il Triplete con i nerazzurri, sempre da protagonista.
Ronaldinho ha fatto divertire tutti al Camp Nou, ha vinto la Champions nel 2006, ma era la scheggia impazzita in un meccanismo super organizzato, come è stato il Barcellona di Rijkaard prima dell’arrivo di Guardiola, che ha ulteriormente affinato i meccanismi di gioco.
E poi lui, l’immenso, il più forte giocatore del mondo: Lionel Messi. Questa potrebbe essere la sua ultima stagione in Catalogna, dove finora La Pulce ha collezionato record su record, e il suo palmarès di vittorie per ora recita 10 titoli di Liga, 6 Coppe di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppe Europee, 3 Mondiali per Club, oltre a ben 6 Palloni d’Oro.