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Cosa succede al Barcellona? Siamo davanti davvero a una crisi profonda in casa blaugrana?

 

La corsa al titolo

I numeri ci dicono che questa potrebbe essere una stagione fallimentare per gli standard recenti del Barcellona, ma sono i continui litigi che vedono protagonisti dirigenti, staff e giocatori a preoccupare maggiormente i tifosi del Barcellona.

Stasera al Camp Nou arriva l’Atletico Madrid di Simeone, in quella che può essere una partita della svolta per la stagione per i blaugrana. La squadra di Setien insegue il Real Madrid capolista a due punti di distanza a sei giornate dalla fine della Liga. Il Barcellona ha vinto le ultime 8 partite in casa in Liga, e i colchoneros non hanno vinto nessuno degli ultimi 19 incontri giocati in campionato al Camp Nou (5 pareggi e ben 14 sconfitte).

Detto questo, il Barcellona non è certo in un buon momento. Dopo aver pareggiato a Siviglia dopo la ripresa della Liga- risultato che ci poteva stare vista la forza degli avversari che sono in corsa per un posto nei gironi della prossima Champions- nel weekend i blaugrana sono stati fermati sul pareggio 2-2 in casa del Celta Vigo pericolante- i galiziani stanno diventando un vero tabù per il Barcellona, visto che i catalani non vincono al Balaidos in Liga addirittura dal 2015. Durante un cooling break con il Celta, Messi è apparso insofferente alle indicazioni del vice di Quique Setien, così che sono circolate ancora voci di problemi fra la stella argentina e il nuovo allenatore blaugrana. La Pulce tra l’altro con Setien in panchina non è andata in rete in ben 10 partite su 16, un record negativo mai fatto registrare da Messi con nessun allenatore del Barcellona.

 

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Problemi fra squadra e società

A gennaio, prima che la Liga si fermasse poi a marzo come tutti i campionati, era scoppiata la bomba in casa Barcellona, con il presidente Bartomeu accusato di aver pagato una società per monitorare e screditare i giocatori sui social. Messi e compagni da par loro, non erano particolarmente d’accordo sul continuare con Valverde in panchina- anche se questo è sempre stato smentito dai giocatori- e seppur la dirigenza catalana abbia fatto carte false per prendere subito Xavi come allenatore, l’ex stella del centrocampo bluagrana ha preferito posticipare il suo ritorno, decidendo così di andare avanti con l’esperienza in Qatar. Il Barcellona si è trovato così con la patata bollente in mano: un allenatore di fatto esautorato, e nessun sostituto all’altezza per poter proseguire la stagione. La scelta è poi caduta su Quique Setien, che veniva dall’esonero al Betis Siviglia, e che pare non abbia fatto impazzire i giocatori catalani, che a loro volta avrebbero accolto Xavi a braccia aperte.

 

Il futuro in Liga e in Champions

Ora però c’è una stagione da portare a termine e, perse già Copa del Rey e Supercoppa spagnola, rimangono la Liga e la Champions League. In campionato, prima dello stop per la pandemia, il Barcellona aveva iniziato a perdere colpi, arrivando a perdere il Clasico per 2-0 in casa del Real Madrid- risultato che potrebbe essere decisivo a fine stagione, perché le due squadre avevano pareggiato per 0-0 l’andata al Camp Nou, e ora i blancos sono avanti negli scontri diretti, decisivi per la vittoria in Liga- mentre in Champions il Barcellona deve giocare il ritorno degli ottavi ad agosto in casa con il Napoli, dopo aver sofferto più del previsto e strappato con i denti un 1-1 al San Paolo importante in vista del ritorno. Con il Napoli di Gattuso però, niente è scontato, e la qualificazione ai quarti di finale è decisamente in bilico.

Ora però c’è l’Atletico da affrontare per la Liga, e per far sì che non cada già stasera tutto il castello barcellonista.

 

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