Tanti si pongono la domanda: chi ha inventato il calcio? La risposta è molto semplice, se la domanda si riferisce alla sua versione moderna: il calcio è stato inventato in Inghilterra a metà dell’Ottocento e da lì si è diffuso in tutto il mondo, grazie al commercio e al colonialismo inglese.
Risposta più complicata se ci si riferisce al calcio in generale, cioè a qualsiasi gioco in cui una palla venga colpita con i piedi con l’obbiettivo di buttarla in una zona precisa.
La storia di chi ha inventato il calcio
Il calcio moderno di Cambridge
Verso la metà del Diciannovesimo secolo i tempi per la divisione fra calcio e rugby erano maturi e nel 1848 le cosiddette Regole di Cambridge (furono redatte al Trinity College proprio di Cambridge) segnarono l’inizio del calcio moderno, con il divieto assoluto del gioco con le mani e del placcaggio.
Regole che integrate con le Sheffield Rules del 1858 e con altre del 1862 stabilirono in 11 il numero dei giocatori per squadra e ufficializzarono la prima formulazione del fuorigioco: insomma, la base su cui poi si sarebbero innestate le innovazioni della FIFA, che peraltro sarebbe nata soltanto nel 1904.
In questa prima fase tutte le regole del calcio furono di origine inglese o comunque britannica:
- l’uso del fischietto da parte dell’arbitro (1868)
- la nascita del portiere (1871)
- le nazionali (Scozia-Inghilterra del 1872 la prima partita internazionale della storia)
- la traversa fra un palo e l’altro invece della corda (1888)
- i due tempi di 45 minuti (1897)
- le dimensioni dell’area di rigore (1902)
International Board e FIFA
Il resto del mondo ha assegnato ai britannici questa sorta di patente di inventori del calcio, visto che ancora oggi l’International Board (formato dalle federazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord), nato nel 1886, conta per metà in ogni decisione della FIFA che riguardi le modifiche al regolamento.
Ma l’impronta britannica ed inglese sul calcio è evidente anche dal punto di vista organizzativo, visto che del 26 ottobre 1963 è la nascita della prima federazione calcistica del mondo, appunto la Football Association, alla Freemason’s Tavern di Londra: quel giorno finisce l’anarchia che fin lì aveva caratterizzato il calcio ed inizia la sua storia vera e propria.
La storia del calcio antico
Cina 4000 anni fa
Circa 2000 anni avanti Cristo in Cina aveva molto successo il Cuju, nato in ambito militare ma presto diffusosi presso la popolazione, addirittura coinvolgendo le donne e con uno pseudoprofessionismo iniziato nel 700 avanti Cristo, unito a una diffusione in buona parte dell’Asia nei limiti delle comunicazioni del tempo.
Le due squadre, con numero di giocatori variabile ma comunque intorno ai 15 per squadra, non avevano molte regole se non quella di non colpire il pallone con le mani e di cercare di metterlo all’interno di due pali tipo quelli del rugby odierno.
Citiamo il Cuju ed i cinesi perché rispetto ad altri questo gioco è stato riconosciuto dalla FIFA non come paleo-calcio generico ma proprio come primo vero progenitore del calcio.
Greci e Romani in Europa
Meno antichi del Cuju sono gli antenati del calcio nati in Europa.
Epyskros
Meno antichi e fra l’altro più simili all’odierno rugby che al calcio: in questa categoria rientra senz’altro il greco Epyskros, con squadre di 12 giocatori e l’assenza di una porta vera e propria. Nell’Epyskros, diffusosi intorno al quarto secolo avanti Cristo, passandosi la palla con i piedi ma anche con le mani, per segnare un punto a proprio favore bastava portare il pallone oltre la linea di fondo.
Harpastum
Molto simile al gioco greco, ma ancora più violento, il romano Harpastum, che però rispetto al modello ispiratore poté contare su una diffusione in mezzo mondo grazie all’Impero Romano e addirittura alle popolazioni che lo avrebbero distrutto, almeno nella sua parte occidentale.
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Sudamerica, Italia e Francia
In ogni parte del mondo ci sono stati antenati del calcio moderno, ma vengono spesso citati più per fare sfoggio di cultura e di nazionalismo che per reale convinzione. È il caso ad esempio del Tlachtli precololombiano, diffuso in quello che oggi è il Messico sulla spinta di Maya e Aztechi, del calcio fiorentino, della Soule del Nord della Francia.
Tutti giochi con la palla in cui l’uso dei piedi non era obbligatorio e in cui c’erano pochissime regole, con la violenza quindi a farla da padrona. Si andò avanti così in tutto il mondo, con giochi locali più o meno popolari, fino all’Ottocento quando nelle università inglesi si iniziarono a codificare i vari sport, a beneficio di una classe sociale che non voleva mescolarsi al popolo e ai suoi istinti incontrollati.
In definitiva gli antenati del calcio si possono trovare in tutto il mondo, se pensiamo ad un gioco generico con la palla, ma il calcio così come lo intendiamo noi è stato inventato dagli inglesi.
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