In Germania si stanno contando i giorni e pare manchi davvero poco. Giovedì 30 aprile, il governo tedesco presieduto da Angela Merkel dovrò decidere, in accordo con i vari land, se riprendere o no la Bundesliga il prossimo 9 maggio, o più probabilmente il 16 dello stesso mese.
Le squadre di Bundesliga si stanno allenando già da inizio aprile, anche se ad oggi lo stanno facendo in gruppi separati e, proprio per questo motivo, difficile che il campionato possa riprendere il secondo weekend di maggio, ma è più probabile lo slittamento di un’altra settimana, anche per poter consentire alle 18 squadre di tornare ad allenarsi in gruppo.
Il CEO della Bundesliga Christian Seifert ha dichiarato nelle scorse settimane:” noi siamo pronti, ma non dipende solo da noi. Spero si possa riprendere a giocare, altrimenti la Bundesliga sarà un’altra delle vittime del coronavirus”. In effetti, e questo non è certo solo un problema tedesco, molte squadre rischiano il default finanziario, pare almeno 13 fra Bundesliga e 2 Bundesliga siano a forte rischio, con lo Schalke in una situazione davvero ocmplicata, giusto per fare un nome importante di una società che potrebbe rischiare grosso.
La ripresa della Bundesliga sarebbe importante anche perchè potrebbe fare da traino per gli altri tornei europei, come la nostra Serie A, dove non si è ancora ben capito che decisioni prenderà il governo in vista della ripresa degli allenamenti collettivi il 18 maggio, ma anche la Premier League, che vuole ripartire a metà giugno, o la Liga spagnola, dove il presidente di Lega Tebas ha detto che sicuramente in Spagna si concluderà la stagione corrente, e i club che non sono d’accordo possono anche retrocedere.
La Bundesliga quindi. Mentre l’Olanda ha già sventolato bandiera bianca e a breve potrebbe essere seguita da Belgio e Scozia, i maggiori campionati europei, spinti anche dall’UEFA, provano a completare questa stagione maledetta, sia per dare un senso sportivo a questi campionati interrotti, sia per ottenere il pagamento dell'ultima tranche di quei diritti televisivi che rischiano di diventare sempre più importanti anche nei mesi a venire. In Bundesliga, secondo quanto riportato da Raphael Honigstein sul sito The Athletic, se si dovesse ripartire il 16 maggio- che se la stagione fosse proseguita normalmente avrebbe visto il dusputarsi della 33° e penultima giornata di campionato- si potrebbero disputare le ultime due giornate del torneo, e poi tornare indietro e disputare tutte le partite rinviate da metà marzo in poi. L’idea è quella di completare il campionato entro il 30 giugno- data che invece non può essere considerata da Serie A, Liga, Premier League e Ligue 1 se riusciranno a riiniziare i loro tornei, ma per tutti si arriverebbe a fine luglio o inizio agosto. Vero che la Germania ha avuto numeri meno terribili rispetto a paesi come Italia, Spagna, Francia e Inghilterra per contagi e morti dovuti al coronavirus, ma se i campionati professionistici ripartiranno dovranno farlo con le stesse norme di sicurezza e igiene ovunque, con protocolli sanitari molto rigidi che, per i costi importanti che saranno a carico delle società, probabilmente limiteranno la ripresa dell’attività solo nelle prime divisioni di questi paesi.
La Bundesliga vorrebbe prendere la decisione di ripartire con la disputa della 33° e 34° giornata pare anche per evitare di ripartire subito con il derby della Ruhr fra Borussia Dortmund e Schalke 04- previsto per il weekend in cui la Bundesliga è stata sospesa- visto che, come in Italia tra l’altro, molti ultras si oppongono alla ripresa del campionato con la disputa delle “Geisterspiele”, le partite fantasma, quelle senza pubblico negli stadi, e quindi si teme che a Dortmund come in altre città potrebbero verificarsi manifestazioni di protesta al di fuori degli stadi. Gli stessi tifosi però dovranno abituarsi a queste “Geisterspiele” non solo in Germania, ma in tutti gli stadi del mondo, visto che difficilmente rivedremo pubblico negli stadi di tutti gli sport prima del nuovo anno.
Appuntamento al 30 aprile quindi, con la speranza che dalla Bundesliga possa arrivare un segnale per ripartire, in tutta sicurezza, in altre parti d’Europa.