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L’IFAB (International Football Association Board, l’organo indipendente che decide le regole del calcio mondiale) ha ormai deciso. Anche per la stagione calcistica 2020/21, verrà estesa la possibilità alla federazioni mondiali di utilizzare 5 sostituzioni a partita- 6 considerando i tempi supplementari- sempre all’interno di 3 slot durante i 90’, per fare in modo che una squadra non ne approfitti per perdere tempo. Nell’intervallo invece si potranno comunque effettuare sostituzioni, e quello non verrà considerato uno slot.

Molti addetti ai lavori sono d’accordo su questa proposta introdotta dall’IFAB per il completamento di questa travagliata stagione, altri invece si sono detti da subito contrati perché questa estensione dell’utilizzo della panchina non fa altro che favorire le squadre più forti, quelle con le rose più lunghe, che hanno così la possibilità di cambiare tatticamente la squadra, e immettere ulteriori campioni.

Breve storia delle sostituzioni nel calcio

Lo sport più popolare al mondo, è andato avanti per decenni senza la possibilità di sostituire gli undici che andavano in campo. Se un giocatore si fosse infortunato, la squadra avrebbe proseguito in 10, come successo tra l’altro all’Italia nella tragica partita persa con la Corea del Nord al Mondiale del 1966. Proprio in quella stagione calcistica tra l’altro (1965-66), federazioni importanti come quella italiana e quella inglese, avevano introdotto la possibilità di sostituire un giocatore solo in caso di infortunio.

Dalla stagione 1968/69, l’IFAB diede la possibilità di effettuare sostituzioni anche “tattiche”, quindi non legate più solo ad eventuali infortuni. Qualcosa di importante viene introdotto durante i Mondiali di Messico 1970, quando gli allenatori hanno la possibilità di poter effettuare due sostituzioni a partita.

Le due sostituzioni nel calcio mondiale rimangono in vigore fino alla stagione 1994/95, quando viene data la possibilità di effettuare un terzo cambio, ma solo in caso che questa terza sostituzione sia relativa al portiere. Questa restrizione dura però solo una stagione, perché già dal 1995/96, il terzo giocatore sostituito può essere anche di movimento.

La regola delle tre sostituzioni sostanzialmente resta in vigore fino ai giorni nostri, quando l’emergenza COVID-19, e la compressione della stagione in due mesi- quelli più caldi in Europa tra l’altro- consente all’IFAB di introdurre i 5 cambi a partita.

Nel settembre 1989, Terry Butcher non chiese la sostituzione, e finì la partita con la nazionale inglese in questo modo!

Chi sarà favorito dai 5 cambi?

Con i 5 cambi, un allenatore può stravolgere completamente la propria squadra. Inutile sottolineare che le squadre maggiormente favorite da questa innovazione siano le “grandi”, che possono così dare spazio a tutti i giocatori di qualità della rosa. Lo abbiamo visto anche recentemente in Serie A, quando Sarri ha avuto la possibilità di mandare in campo campioni come Bernardeschi, Dybala, Higuain, Rabiot, Ramsey, che avevano iniziato la partita in panchina, ma poi sono entrati ad innervare la squadra. Stesso discorso al Manchester City, dove Guardiola può girarsi verso i giocatori seduti in tribuna-  per ora alcuni panchinari stanno lì distanziati, con le nuove disposizioni per il COVID- e decidere di far alzare uno fra David Silva, Ilkay Gundogan e Riyad Mahrez.

Alcuni allenatori delle “piccole”, come ad esempio Roy Hodgson del Crystal Palace, si sono detti da subito sfavorevoli a questa nuova regola, sottolineando come sarà ancora più evidente lo squilibrio fra “grandi” e “piccole”, altri invece come Steve Bruce del Newcastle- che è comunque una squadra di medio-bassa classifica di Premier- hanno apprezzato la novità, e hanno cercato di capitalizzarla dopo la ripresa.

Dovremo tirare le prime somme alla fine di questa stagione, ma siamo sicuri che allenatori come Sarri, Guardiola, Flick, Zidane e Quique Setien, non si dispereranno più di tanto per questa novità regolamentare.

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