Gianluca Vialli ci ha lasciato all’età di soli 58 anni.
Ha lottato come ha potuto contro la malattia, ma nella giornata del 6 gennaio 2023, Vialli non ce l’ha più fatta, e ci ha lasciato per sempre.
Noi però vogliamo ricordarlo ancora attraverso la sua carriera. Le squadre in cui ha giocato, cosa ha vinto, l’impatto che ha avuto sul calcio, italiano e inglese.
Gli anni alla Cremonese (1981-1984)
Vialli nasce a Cremona il 9 luglio 1964, e con la Cremonese fa il suo esordio nel calcio professionistico nel settembre del 1981 in Serie B. Con i lombardi Gianluca resterà per 3 stagioni, sfiorando la promozione in Serie A nel 1983, e ottenendola poi nel 1984.
In totale disputerà 105 partite con 23 gol con i grigiorossi, ma nell’estate del 1984 è tempo di trasloco per Vialli. Lo vuole la Sampdoria dell’ambizioso presidente Mantovani.
Gli anni vincenti con la Sampdoria (1984-1992)
Al suo primo anno in maglia blucerchiata, Vialli vince subito la Coppa Italia, ma soprattutto a Genova nasce l’amicizia, dentro e fuori dal campo, con Roberto Mancini.
I due portano i blucerchiati alla conquista di altre due Coppe Italia (1987-88 e 1988/89), ma soprattutto sarà la stagione 1990/91 ad entrare nella storia della Sampdoria. La squadra allenata da Vujadin Boskov, e con in campo campioni come Pagliuca in porta, Cerezo a centrocampo, Vialli e Mancini in attacco, conquista uno storico scudetto. Mai la Sampdoria era riuscita a conquistare il tricolore, e quel successo sarà il coronamento di una generazione che a Genova ha portato anche la Coppa delle Coppe nel 1990 (2-0 all’Anderlecht con doppietta di Vialli nei supplementari), dopo la finale persa nella stessa manifestazione l’anno prima contro il Barcellona.
Quella Sampdoria compirà l’impresa anche di arrivare in finale di Coppa dei Campioni, perdendola solo ai supplementari a Wembley contro il Barcellona.
La vittoria in Champions con la Juve (1992-1996)
Dopo la delusione di Wembley, Vialli decide che il suo tempo a Genova è terminato, e accetta le avance da parte della Juve, che vuole ricostruirsi dopo anni difficili.
Nel 1993 Vialli conquisterà la Coppa UEFA a Torino, ma le sue annate d’oro con i bianconeri saranno la 1994-95- vittoria dello scudetto dopo 9 anni che la Juve non lo vinceva e conquista della Coppa Italia- e soprattutto la stagione 1995-96, quando Vialli vince la Champions League da capitano, battendo ai rigori l’Ajax.
E’ la Juve di Lippi, in cui Vialli è il capitano e il trascinatore, e ad oggi rimane quello l’ultimo successo europeo da parte dei bianconeri.
Gli anni a Londra con il Chelsea (1996-2000)
Dopo la vittoria in Champions, per Vialli è tempo di un’altra sfida. Gianluca accetta l’offerta da parte del Chelsea, allenato da Ruud Gullit, e nell’agosto 1996 fa il suo esordio in Premier League.
Già alla prima stagione vince l’FA Cup con i Blues, di cui diventerà poi anche allenatore-giocatore sul finire della carriera. I suoi successi non finiscono però con la Coppa d’Inghilterra, perché nella stagione 1997/98 vince anche la Coppa delle Coppe con il Chelsea in finale con lo Stoccarda (gol vincente di Gianfranco Zola).
Vialli chiude con il calcio giocato nel 1999, ma rimane a Londra per allenare prima i Blues, e poi il Watford, con cui concluderà la sua carriera di allenatore nel 2002.
Vialli con la maglia della nazionale (1985-1992)
Vialli fa il suo esordio con la nazionale Under 21 di Azeglio Vicini nel 1983, e quegli Azzurrini (oltre a Vialli ci sono Zenga, Mancini, Donadoni, e tanti altri che si affermeranno in seguito) perderanno solo in finale ai rigori contro la Spagna l’Europeo di categoria.
Vialli fa il suo esordio nella nazionale maggiore nel 1985 in un’amichevole in Polonia. Nel 1986 Bearzot lo porta in Messico, ma Gianluca è ancora giovane, e per lui ci sono solo scampoli di partita.
Due anni dopo è invece protagonista all’Europeo in Germania- Vicini è diventato intanto ct della nazionale- ed è proprio Vialli a segnare il gol decisivo contro la Spagna. L’Italia si fermerà in semifinale contro l’URRS, così che le speranze vengono rivolte al 1990, quando gli Azzurri ospiteranno il Mondiale.
Vialli parte titolare a Italia ’90, ma ben presto viene scavalcato nelle gerarchie da Totò Schillaci, sorpresa di quel Mondiale.
Dopo la parentesi di Vicini, è il turno di Sacchi sulla panchina azzurra, e Vialli con il nuovo commissario tecnico perderà a poco a poco il suo ruolo in nazionale. L’ultima partita di Vialli in azzurro è contro Malta nel dicembre 1992, gara nella quale è proprio Gianluca a sbloccare le marcature.
Il 1992 non è un addio finale all’azzurro però, perché con Roberto Mancini ct, Vialli verrà richiamato nello staff azzurro. Ancora ci rimane negli occhi l’abbraccio fra Mancini e Vialli agli Europei, il discorso fatto alla squadra da Gianluca prima della finale, e le sue lacrime dopo la vittoria ai rigori contro l’Inghilterra.
Gianluca Vialli è stata un’icona del calcio italiano anche all’estero, e rimarrà per sempre nei ricordi di tutti gli sportivi e i tifosi italiani.
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