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Manca meno di un mese all’inizio della prossima Serie A, e cinque delle sette squadre che sono arrivate ai primi posti della Serie A 20/21, hanno cambiato allenatore (solo il Milan secondo e l’Atalanta dei miracoli, hanno confermato i loro tecnici).

Ci saranno quindi novità tattiche, ma non solo fra le big, ma anche fra alcune squadre di media o bassa classifica, che cambieranno completamente modo di giocare.

 

Come giocheranno le big

 

Dopo lo scudetto vinto in carrozza, Conte ha salutato la truppa, ed è stato sostituito in panchina da Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter, che arriva da anni più che positivi alla Lazio.

Il modulo base dei nerazzurri non cambierà, visto che anche Inzaghi punterà sul 3-5-2, sfruttando sempre la velocità in ripartenza di Lukaku e Lautaro Martinez. Forse ci sarà più attenzione per il trequartista, con l’ex milanista Calhanoglu che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante.

Detto del Milan che conferma Pioli e il suo 4-2-3-1 (che potrebbe varare in 4-4-2 qualora il tecnico decidesse di schierare assieme Ibrahimovic e Giroud davanti), la Juve torna al passato, dopo le esperienze “rivoluzionarie” con Sarri e Pirlo in panchina.

Massimiliano Allegri rappresenterà la restaurazione. Si ripartirà dal 4-2-3-1, e da un ruolo da ritagliare ad hoc per CR7.

In casa Atalanta continueremo a vedere il 3-4-1-2 e il “sistema puro” di Gasperini, con giocatori che marcheranno a tutto campo e aggressività in dosi massicce, mentre sarà da seguire con interesse Maurizio Sarri alla Lazio, dove porta le sue idee e il suo 4-3-3, e per i biancocelesti sarà una bella rivoluzione rispetto al recente passato.

Cambierà molto anche in casa Napoli, che passa dal 4-3-3 di Gattuso, al 4-2-3-1 di Luciano Spalletti, che piazzerà Osimhen come attaccante centrale, con alle spalle un trio di trequartisti come Lozano, Zielinski e Insigne.

Alla Roma è arrivato Mourinho, e al di là del 4-2-3-1 sul campo, ci aspettiamo che il portoghese proverà a cambiare la mentalità di una squadra che negli ultimi anni è crollato spesso da un punto di vista psicologico, e che ha bisogno più che mai di un forte leader in panchina.

 

Le squadre che cambieranno di più

 

Le variazioni più significative ce le aspettiamo dal Torino, che passa da Nicola a Juric, che arriva in Piemonte con il 3-4-1-2 che ha avuto molto successo a Verona, e con il suo calcio simil-Atalanta a sistema puro, che potrebbe esaltare il collettivo granata.

Cambia molto anche il Sassuolo, cha ha dato l’addio a De Zerbi, forse il più “giochista” dei tecnici italiani (passato allo Shakhtar Donetsk) e che ha dato il benvenuto a Dionisi, che arriva in Emilia con il suo 4-2-3-1 e forte della promozione conquistata ad Empoli.

Detto della Lazio che cambierà radicalmente con Sarri, ci aspettiamo un passo in più anche dalla Fiorentina, dove Italiano dovrà confermare con il 4-3-3 a tutta aggressione, quanto di buono fatto a Spezia.

 

Le neopromosse

 

L’Empoli ha vinto lo scorso campionato di B, ma l’artefice della promozione in panchina- Dionisi- ha deciso di sposare la causa del Sassuolo, così che in Toscana è arrivato Andreazzoli, che proporrà il 4-3-1-2, modulo con trequartista (Bajrami) e due punte che dovranno garantire gol salvezza come La Mantia e Mancuso.

Non ha cambiato invece la Salernitana, che ha confermato Castori in panchina (3-5-2), come anche il Venezia, che si affida al 4-3-3 di Zanetti per puntare ad una salvezza che ad oggi appare già molto complicata.

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