Dopo una lunga cavalcata, l’Inter di Conte, grazie al pareggio dell’Atalanta con il Sassuolo, si è assicurata il suo 19° scudetto della storia con ben 4 giornate di anticipo sulla fine della Serie A 2020/21.
I nerazzurri sono ora molto vicini alla seconda stella (venti scudetti), e l’anno prossimo vorranno rafforzare una rosa già ampiamente competitiva in Italia, per fare meglio in Champions League.
Andiamo a vedere quali sono stati a nostro avviso le 5 chiavi del successo nerazzurro nella Serie A 2020/21:
Come gioca l'Inter di Conte:
La LU-LA (Lukaku-Lautaro Martinez)
Ventuno reti Lukaku e quindici Lautaro. Una coppia-gol così in Serie A non ce l’ha nessuno.
I due attaccanti nerazzurri si completano bene, e in questo campionato sono stati spesso decisivi anche negli scontri diretti (nel derby di ritorno ad esempio, doppietta di Lautaro e sigillo finale dell’attaccante belga).
Conte ha puntato forte su questi due fenomeni, ha avuto la fortuna che i due sono stati bene durante tutta la stagione, e ora si ritrova la miglior coppia d’attacco di tutta la Serie A.
Per la prossima stagione la società dovrà lavorare su qualche alternativa in attacco, perché Alexis Sanchez non è apparso del tutto affidabile, e il suo apporto non è nemmeno lontanamente paragonabile rispetto agli altri due.
Antonio Conte
Molti tifosi interisti lo volevano lontano da Appiano Gentile a metà dicembre. Il cammino incerto in campionato, e soprattutto l’eliminazione nel girone in Champions da ultimi in classifica, avevano spinto molti a chiedere la testa di Conte.
L’allenatore salentino però è proseguito sulla strada, credendo nelle proprie idee, come aveva già fatto sulle panchine di Juve, Chelsea e nazionale italiana, e alla fine ha raggiunto un’altra volta il suo obiettivo.
Quest’estate sarà sicuramente meno tormentata rispetto alla scorsa in casa nerazzurra, e Conte con i dirigenti sta già programmando la prossima stagione con vista Europa.
La continuità
L’Inter ha vinto perché è stata la squadra più forte, ma anche la più continua.
Dopo la sconfitta nel derby d’andata, i nerazzurri hanno perso solo un’altra partita in campionato (2-1 in casa della Sampdoria il 6 gennaio), ma soprattutto hanno inanellato 11 vittorie consecutive dall’inizio del girone di ritorno, che hanno permesso ai nerazzurri di passare da un -2 nei confronti del Milan, a un +11 sui rossoneri.
Dopo due pareggi con Napoli e Spezia, i nerazzurri sono tornati a vincere con Verona e Crotone, e la vittoria di sabato in Calabria è stata decisiva per poter festeggiare lo scudetto con così largo anticipo.
Una difesa di ferro
Skriniar-Bastoni-De Vrij= un muro insuperabile.
Quanto Conte è riuscito a schierare la difesa titolare, l’Inter è apparsa una saracinesca. Solo 29 gol subìti in 34 partite, solo la Juve con 31 si è avvicinata alla solidità difensiva nerazzurra.
Una difesa di ferro sì, ma anche un centrocampo in grado di fare filtro e ripartire con Brozovic e Barella, e sulle ali l’Inter ha spiccato il volo con Perisic a sinistra (ma anche Darmian, autore dei gol decisivi con Cagliari e Verona) e Hakimi a destra.
Qualche incertezza solo in porta, dove Handanovic ha dato più volte segni di usura, ma il portiere sloveno è stato spesso anche decisivo soprattutto negli scontri diretti (come la doppia parata su Ibrahimovic nel derby, che non ha permesso al Milan di tornare in partita).
L’uscita anticipata dalla Champions
Sembrava il preludio di un’altra stagione disastrosa, invece il disastro in Champions si è dimostrato essenziale per la vittoria dello scudetto.
Senza più impegni infrasettimanali in giro per l’Europa, i nerazzurri si sono potuti concentrare sullo scudetto e, con la rosa che si ritrovano, hanno potuto gestire al meglio ogni partita.
Bastoni è stato uno dei protagonisti di questo scudetto, e in settimana ha ricordato come la vittoria a Sassuolo per 3-0, proprio dopo lo 0-0 con lo Shakhtar, sia stata il punto di svolta della stagione nerazzurra.