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Proseguono i nostri articoli dedicati al mito di Diego Armando Maradona, e oggi è il turno della sua incredibile carriera, vissuta fra Argentina, Spagna e Italia, oltre ovviamente alle vittorie con la nazionale argentina. Se ti sei perso gli articoli precedenti, ti consigliamo la lettura dei migliori film di Maradona e i migliori gol. Ma cominciamo con la straordinaria storia del Pibe de Oro.

 

La storia di Maradona: dall'Argentinos al Newell's, passando per Napoli e nazionale

 

⚽ Gli anni argentini

 

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La carriera professionistica di Maradona è iniziata nell’Argentinos Juniors, dove il Pibe de Oro ha mosso i primi passi nelle giovanili per diventare poi professionista nel 1976. Le qualità di Diego sono subito evidenti, e nel 1978 Maradona si laurea con 22 reti capocannoniere del campionato argentino – un gol lo realizzerà da centrocampo, e non sarà l’unico nella sua carriera.

Nel 1981 passa al Boca Juniors, la squadra che ha sempre tifato il papà e quella che diventerà la squadra di club della sua vita insieme al Napoli.

Con il Boca Maradona vincerà un Campionato Metropolitano nel 1981 ma, in seguito ai tanti problemi economici della società, alla fine dei Mondiali 1982 passerà al Barcellona, in quella che sarà la sua prima tappa europea della carriera.

 

⚽ Gli anni a Barcellona

 

In Catalogna iniziano i primi problemi fuori dal campo per il giovane Diego, che si sta sempre più affermando come star mondiale. L’ambientamento a Barcellona non è dei migliori neanche sul campo, e con i Blaugrana in due stagioni Maradona si porterà a casa solo una Copa del Rey, una Coppa di Lega e una Supercoppa spagnola.

Maradona però non si sente apprezzato né dall’allenatore Udo Lattek, né dalla società, e all’inizio della stagione 1983/84, soffrirà un gravissimo infortunio nella partita contro l’Athelic Bilbao, quando il difensore Andoni Goigoetxea, gli romperà una gamba con un intervento killer.

Maradona si riprenderà dall’infortunio, ma il suo tempo a Barcellona è già scaduto.

 

⚽ Gli anni a Napoli

 

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Il vero Maradona, quello decisivo e in grado di decidere da solo una partita, lo si vedrà a Napoli, dove arriva nel giugno del 1984 quando la società di Ferlaino lo acquista per 13 miliardi e mezzo di lire.

Il feeling fra Maradona e Napoli è immediato e, dopo una prima stagione complicata per giocatore e squadra, arriveranno i successi, quelli che i partenopei non avevano mai ottenuto in precedenza, e non otterranno più – fino ad ora – dopo l’addio di Diego.

Maradona porta il Napoli al primo storico scudetto nella stagione 1986/87– nello stesso anno vincerà anche la Coppa Italia– successo che sarà replicato nella stagione 1989/90, a cui bisogna aggiungere la Coppa UEFA 1988/89, e la Supercoppa italiana vinta in finale per 5-1 contro la Juve nel 1990.

Maradona a Napoli diventa un idolo, ma la città lo soffoca, e il Pibe si perde sempre di più nei suoi vizi. Diego aveva già espresso la volontà di andarsene nell’estate del 1989, ma Ferlaino non lo vuole lasciare andare e diventa, nelle stesse parole dell’ex presidente del Napoli, “il carceriere di Maradona”.

Alla fine la separazione arriva nel marzo 1991, in seguito a una squalifica per doping dell’argentino.

 

⚽ Il fine carriera

 

Dopo la squalifica per doping, Maradona riprende a giocare nel 1992 nella Liga con il Siviglia, ma non è più lo stesso giocatore di prima. Tornerà poi in Argentina per giocare con il Newell’s Old Boys fino al 1994, per poter così prepararsi per i Mondiali di USA ’94.

 

⚽ Maradona con la nazionale

 

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Se con i club con i quali ha giocato il rapporto di Maradona è stato di amore e odio, con la nazionale c’è stato invece solo amore.

Cesar Luis Menotti lo esclude dai convocati per il Mondiale che l’Argentina ospiterà, e vincerà, nel 1978, ma un anno dopo, Dieguito vince da protagonista i Mondiali Under 20 in Giappone. Il Mondiale di Spagna ’82 non sarà fortunato per lui e la sua nazionale- che uscirà nella seconda fase per mano di Italia e Brasile- mentre nell’86 in Messico Maradona sarà il protagonista assoluto e trascinerò la sua nazionale al trionfo.

Nel 1990, l’Argentina si presenta da campione in carica alla rassegna iridata, ma non sembra aver più la squadra per confermarsi. Maradona però è strepitoso e, quasi da solo, trascina la sua nazionale alla finalissima contro la Germania Ovest, persa per 1-0.

Tutta Italia si schiererà contro Diego, fischiandolo in ogni stadio, ma Maradona chiamerà a raccolta tutti i napoletani, invitandoli a tifare per lui e la sua nazionale nella semifinale al San Paolo contro l’Italia. Diego riesce nell’intento, e diventa sempre più un capopopolo.

Nel 1994 Maradona torna in nazionale per giocare il Mondiale statunitense, ma verrà trovato positivo dopo la partita contro la Nigeria, e squalificato ancora dalla FIFA. Maradona attaccherà così i vertici del calcio mondiale, rei a suo avviso di averlo attirato in un tranello, ma quell’estate sarà l’ultima recita del genio assoluto su un palcoscenico calcistico da giocatore.

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