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In questa serie di articoli, Jonathan Wilson ci fa rivivere i 5 incontri più belli nella storia della Champions League di questo decennio. La scorsa setitmana abbiamo rivisitato la vittoria per 4-0 del Real Madrid in casa del Bayern che ha messo in crisi la filosofia di Guardiola. Oggi, ci occupiamo del Barcellona che nella semifinale del 2019, dopo un vantaggio di 3-0 nella partita di andata grazie a uno stratosferico Messi, deve affrontare il Liverpool di Klopp. Siamo sicuri che sia già tutto deciso?

3) Liverpool 4-0 Barcellona (semifinal di ritorno, 2019)

Una volta tre gol di vantaggio dopo la gara di andata erano più che sufficienti. Una volta tre gol di vantaggio significavano qualcosa. Ora non più. Il Barcellona anche nella stagione precedente si era fatto rimontare a Roma, ma un’eliminazione ad Anfield sembrava davvero un’ipotesi remota. Non solo per il fatto dei tre gol di vantaggio. Il fatto è che all’andata, a differenza della stagione precedente quando il Barca era andato all’Olimpico dopo un 4-1 casalingo, stavolta si presentava con un 3-0. Un gol ad Anfield avrebbe reso impossibile il recupero per il Liverpool. I catalani poi avevano Messi, che stava giocando a dei livelli altissimi. L’argentino aveva fatto la differenza all’andata, quando il Liverpool non aveva giocato male, ma ora cosa dovevano fare i Reds per replicare almeno con un 3-0 e andare ai supplementari? Come avrebbe poi fatto la squadra di Klopp a compiere una tale rimonta senza Salah e Firmino, in tribuna infortunati?

 

Il Barcellona comunque era già crollato in trasferta nelle precedenti due campagne di Champions. Nel 2016/17 era riuscito a ribaltare in casa il 4-0 subito in casa del PSG, mentre l’anno dopo era crollato 3-0 in casa della Roma dopo aver vinto l’andata per 4-1. I prodromi della rimonta di Anfield c’erano già stati l’anno prima in casa del Chelsea, dove il Barca aveva pareggiato per 1-1, ma con una linea d’atacco in grado di fare pressing solo a intermittenza, il centrocampo era andato spesso in sofferenza. Messi, così decisivo all’andata, era stato subito messo sotto controllo. Luis Suarez, anche lui in gol all’andata, al ritorno riuscì a toccare la palla solo 31 volte in 90 minuti. Il crollo del Barcellona è stato quindi il collasso di un grande sistema di gioco, implementato da Guardiola fra il 2008 e il 2012, e poi rinvigorito negli anni successivi dagli arrivi di Suarez e Neymar con Luis Enrique in panchina.

Dall’altra parte però, il Liverpool quella sera fu meraviglioso. Giocò per rendere vera una delle leggende attorno alle “notti di Anfiled”, quando la squadra gioca in simbiosi con il pubblico, lasciando così gli avversari senza speranza alcuna di reazione. Jurgen Klopp aveva già vissuto una notte simile in Europa League nel 2016, quando tre reti negli ultimi 24 minuti permisero al Liverpool di ribaltare il Borussia Dortmund e passare così il turno.

Liverpool Origi blog jpg

La storia ci ha insegnato che in notti come queste basta un gol nei primi minuti, oppre essere in vantaggio alla fine del primo tempo, insomma qualcosa che convinca la squadra di casa che la rimonta è possibile, e instiga invece mille dubbi nella testa degli avversari. Il Liverpool quella sera ottenne il vantaggio dopo 7 minuti, con Origi che segnò su una ribattuta dopo un tiro di Henderson. Alla fine della partita, quasi nessuno ha poi ricordato che Alisson nel primo tempo riuscì ad evitare per 3 volte il pareggio del Barca, anche perchè il secondo tempo ormai era nelle mani del Liverpool, e i blaugrana non avrebbero più reagito.

Trent Alexander-Arnold ebbe un ruolo decisivo nella rimonta quella sera, perchè fu lui a crossare in maniera perfetta per il gol di testa di Wijnaldum al 54°. Le speranze di rimonta si facevano così sempre più concrete, e fu sempre l’olandese a mettere a segno ancora di testa il 3-0 su cross di Shaqiri.  Il Barcellona era ormai alle corde, e una furbizia di Alexander-Arnold da corner, permise ad Origi di mettere a segno il quarto gol della serata per i Reds.

L’impossibile si era realizzato, e quella sera Klopp si è confermato quel tecnico di fama mondiale che oggi tutti riconosciamo, con il suo calcio fatto di pressing esasperato che aveva spodestato il “juego de posicion” dei catalani. Allo stesso tempo quella sera segnò la fine dell’epoca del Barcellona, ormai troppo datato per opporsi a tante verve, con il loro stile che ormai sembrava superato dal nuovo che stava avanzando.

Leggi qui l'articolo di Jonathan Wilson su Bayern Monaco-Real Madrid nel 2014!

 

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